Ferragosto romano… pollo con i peperoni come da tradizione
Ferragosto nasce da un grande imperatore romano.
Il suo nome deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto). Anche il termine Agosto trova derivazione in Augusto, perché fu proprio l’imperatore Augusto ad istituire il ferragosto nel 18 a. C. L’evento comprendeva un periodo di festeggiamenti e di riposo, ispirata ai Consualia (feste in onore della fine dei lavori agricoli con celebrazioni a Conso, dio della terra e della fertilità).
Durante questo periodo di festa, in tutto il territorio dell’impero, venivano organizzate corse di cavalli e celebrazioni floreali. Nata come festa pagana, inizialmente si festeggiava il 1 di agosto e le festività potevano durare anche tutto il mese. Intorno al VII secolo d. C. il ferragosto divenne una festività cattolica. Infatti il 15 agosto venne fissata la ricorrenza dell’Assunzione di Maria. L’Assunzione fu riconosciuta come dogma nel 1950, e stabilisce che la Vergine Maria sia stata accolta in cielo sia con il corpo che con l’anima.
Lo spirito spensierato dei romani, ne ha sempre fatto una festa di gare e giochi che si svolgevano prevalentemente sulle rive del Tevere o a piazza Navona, per concludersi poi con grandi abbuffate.
“Tutti i romani e le romane, scrive D’Azeglio con la solita acutezza, portano in questo mondo, nascendo, una ferma risoluzione di voler essere allegri e ci riescono! Quell’ottimismo o spensieratezza che sia – è forse la qualità più attraente in quella società di gente che spesso non ha sicurezza di nulla per l’indomani, e che pure canta, ride, si diverte, è sempre in moto e non s’ammala certo di spleen come gli inglesi. Spensierati romani!” E tornando alla tavola… “Il romano ha una cordiale antipatia per le vivande troppo elaborate e, severo conservatore, non accoglie che con diffidenza ciò che si distacca dai suoi cibi consueti. Predilezione logica, del resto, considerato che la sua terra gli offre quanto di più fine si possa desiderare in fatto di alimenti”.
La combinazione della spensieratezza festaiola tipica del romano e la predilezione per il cibo poco elaborato si riassume bene nel nostro pollo con i peperoni, d’obbligo a ferragosto! La nostra famiglia non ha mai saltato un pollo con i peperoni a ferragosto, che sia stato seduti a tavola o sdraiati sull’erba per un pic nic.
La ricetta di mia nonna Elena è questa:
5/6 peperoni che siano soltanto gialli e rossi (banditi quelli di colore verde)
1 pollo ruspante a pezzi.
Fate arrostire i peperoni, pelateli e tagliateli a listarelle spesse. In una padella con olio, aglio, sale e pepe, fate rosolare il pollo. Una volta rosolato sfumatelo leggermente con il vino. Quando l’alcol sarà evaporato, togliete il pollo, versate la salsa di pomodoro, aggiustate di sale e fate restringere. Aggiungete poi i peperoni (ancora senza il pollo) e quando si saranno insaporiti, rimettete il pollo, aggiungete circa mezzo bicchiere di acqua calda e un po’ di vino. Il pollo va poggiato delicatamente sopra i peperoni. Coprite e quando inizia a sobbollire mischiate il pollo con i peperoni e fate restringere.
“Se vuoi conoscere qualche cosa e godere di questo popolo, giungendo qui, prima ancora che la guida della città, compra i Sonetti di Gioacchino Belli, la vera guida di Roma è quella…” (Aldo Palazzeschi, 1953).