La bistecchina alla Rod Stewart
Direte… che cosa c’entra una bistecca con Rod Stewart? La storia qui è psico-complessa e parte da lontano… molti grideranno all’orrore e in effetti neanche io me lo spiego tanto razionalmente… ma Rod Stewart per me è da sempre sinonimo di mascolinità. Quando lo sento cantare, nonostante io sia abbastanza un pezzo di legno sulle piste da ballo (ad eccezione degli arabesque, dei plié e del river dance) e abbia sempre riservato le mie performance a pochi intimi, al suono della sua roca voce qualcosa di misterioso si impossessa di me e parte l’anca. Sarà che negli anni ’70, anni in cui ero una bimba, lui impazzava su tutte le copertine delle riviste, fasciato in simil-leggins di dubbi e osceni colori, provocando con “do you think I am sexy?”, per cui immagino debba aver innescato nella mia testa innocente un qualche bizzarro processo di collegamento del tipo “Rod Stewart = maschio-sexy”. L’unico uomo per il quale avrei temporanemente rinunciato alla mia allure minuta, delicata e un po’ orientale per trasformarmi in una biondona con due gambe da fenicottero e una quarta di davanzale…
Il tarlo è proseguito fino all’età adulta per cui Rod, ormai quasi 70enne, accasato padre di famiglia, con tanto di dentiera (probabilmente) ancora era in grado di scatenarmi l’effetto anca, tanto che fino a qualche anno fa, in casa, suscitava animate e divertenti discussioni con il coniuge.
La gelosia o l’incomprensibilità dell’effetto Rod su di me, scatenavano dei sarcastici ma complici e allegri “botta e risposta” sulle sue presunte doti amatorie, finché un giorno… la moglie di Rod risolse la nostra querelle con una inaspettata dichiarazione sulla ormai vita da pantofolaio dell’ex animale da palcoscenico e confermò che l’ex sexy marito la sera preferisce guardare un film in tv, mangiando una bistecca, magari in pantofole…
Quella sera, stavo preparando proprio la bistecca come piace a me e da quel giorno, anche lei ha avuto un nomignolo e una collocazione, come tutti i piatti che preparo (vedi la “lovely puttanesca” http://www.aioli-dfr.com/la-lovely-puttanesca/) ed è diventata la “bistecchina alla Rod Stewart”.
Non che sia una preparazione speciale o misteriosa ma io la trovo più gustosa così. Il taglio di carne, decidetelo voi, quello che più preferite. In un piatto metto olio evo, rosmarino, salvia, alloro, aglio e peperoncino (uno dignitoso e bello piccante), adagio la bistecca e la lascio insaporire un po’, girandola spesso per farle assorbire i profumi delle erbe. Poi scaldo bene una griglia (deve essere rovente) e la cucino (fio aggiungo il leur de sel a fine cottura). Anche per il livello di cottura, decidete voi, è molto personale. Meglio ancora della griglia sul fornello è il barbecue, che a me piace tanto e che spesso, durante la bella stagione, è l’occasione per mangiare in allegria con gli amici, come è sempre stato in casa
Buon weekend