Io, Giulietta per un weekend veronese
“Io ti seppellirò in una tomba gloriosa… Una tomba? Oh no, giovane sfortunato! un letto di fiori ti attende, una stanza luminosa tisi prepara, che tutto intorno illumina l’angelico volto di Giulietta” (William Shakespeare: Romeo e Giulietta; atto V scena III)
In un week end di marzo, sotto un delicato cielo primaverile, passeggio laconicamente verso i giardini dell’ex Convento di San Francesco al Corso, luogo mistico del XIII secolo, dove nella cripta sotterranea si trova il sarcofago scoperchiato in marmo rosso di Verona che secondo la tradizione ha ospitato le spoglie mortali della giovane Capuleti. Preciso che nessuno dei luoghi shakespeariani dedicati ai due amanti di Verona è autentico, ma poiché nel mondo di Aïoli ci piace sognare e credere alle storie romantiche e alle belle favole, mi immergo nell’affascinante storia di Romeo e Giulietta, faccio un salto indietro nel tempo e dedico il mio week end al romanticismo e al sogno. Lunghe passeggiate, relax e buon cibo. Verona è magica… mi accoglie e mi culla. La mia suggestiva mansarda con il tetto spiovente che affaccia sui vicoli del centro storico mi trasporta nel 1300. Il tepore primaverile invita al sogno e all’abbandono e decido di dedicare quel fine settimana a Giulietta, a Shakespeare, alla poesia.
La storia della tomba è affascinante. Nonostante l’incuria e un voluto abbandono, crescendo l’interesse per la leggenda di Romeo e Giulietta la tomba divenne meta di continui pellegrinaggi. George Byron, scrisse “il sarcofago di Giulietta, semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore” Quando nel 1842 le suore abbandonarono il convento, la tomba cadde nell’oblio. Charles Dickens, durante una visita lo definì come “un abbeveratoio” e fu molto infastidito dal quel suo giacere abbandonato in un orto. Solo nel 1937, nell’ambito di una vasta opera di musealizzazione del patrimonio artistico di Verona, la tomba venne spostata nella cripta dove si trova tutt’oggi. Il luogo è mistico ed emozionante… non si può fare a meno di riprendere in mano la tragedia e rileggere i passi salienti.
Tutto in questa giornata veronese sembra suscitare emozioni e ricordi. Il sole meraviglioso che entra dal lucernaio, le passeggiate romantiche, gli incontri che rimandano ad un calore antico.
Giulietta per due giorni… mi riaffaccio ai nostri tempi giusto il tempo di acquistare alcuni stampi a forma di note musicali per i biscotti di frolla, assaggiare i famosi “baci di Giulietta e Romeo” per poi riperdermi tra i ricordi e i vicoli che costeggiano la casa di Romeo.
La ricetta che vorrei dedicare a questo post naturalmente è quella dei Baci di Giulietta e Romeo. E’ tratta da Scatti di Gusto. Sarà l’occasione anche per me per provarla!
Ingredienti per la frolla Giulietta: 315 g di zucchero semolato, 190 g di mandorle con la buccia, 125 g di nocciole tostate, 285 g di farina di riso, 30 g di cacao amaro, 315 g di burro, 25 g di tuorlo d’uovo
Ingredienti per la frolla Romeo: 315 g di zucchero semolato, 190 g di mandorle con la buccia, 125 g di nocciole tostate, 315 g di farina di riso, 315 g di burro, 25 g di tuorlo d’uovo,
Ingredienti per la ganache: 400 g di cioccolato fondente, 300 g di panna, 150 g di zucchero semolato, 80 g di burro
Preparazione: Metti tutti gli ingredienti secchi della frolla Giulietta nel cutter e fai andare fino a che non si sia formata una bella farina sottile ed amalgamata. Non farlo andare troppo però perché le mandorle e le nocciole potrebbero
tirare fuori l’olio. Una volta fatto questo aggiungi il burro freddo a pezzetti e fai girare piano fino a che assumerà la sembianza di sabbia bagnata. Aggiungi i tuorli e fai formare un bell’impasto compatto. Metti in frigo a raffreddare e amalgama per una mezz’oretta.
Fai la stessa cosa con gli ingredienti per la frolla Romeo.
Per la ganache metti la panna e lo zucchero sul fuoco e porta quasi a bollore, aggiungi il cioccolato ed il burro ed emulsiona con il minipimer. Lascia raffreddare.
Con le due frolle (una per volta) fai delle palline o, con un sac à poche, dei petit four grandi come una nocciola, mettile su una placca rivestita con carta da forno e cuoci a 160° per 20 minuti al massimo. Una volta cotte e raffreddate, metti sulla parte piatta di ogni dolcetto una goccia di ganache, sovrapponi un altro e lascia che si solidifichino un poco prima di servirli.