Agosto romano, la soglioletta e il salmoriglio

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Agosto romano, la soglioletta e il salmoriglio

In questo agosto insolito, Madame Aїoli si gode la sua città.
Una Roma quasi deserta, bellissima, completamente a disposizione. Con Anto l’abbiamo sempre detto che la città in agosto ha un fascino particolare e quest’anno voglio godermelo!
Una sensazione di appartenenza e di romanità mai sperimentata così intensamente, tanto da sentirmi avvolta e accudita.
In compagnia della mia impagabile sorella e “del Mario” (l’uomo dei fagottini), le giornate sono sempre piene e al di là della piacevole sensazione di essere culinariamente viziata da Laura (io quasi non tocco fornello!) che vaga da una casa all’altra con la sua oragnizzatissima sacchetta frigo piena di ogni leccornia, le giornate trascorrono tra i fori, i mercati di Traiano, i pic nic notturni e le più tipiche passeggiate romane, litorale incluso.
E infatti, sere fa, ospiti di amici in barca (ferma e ancorata!), ci siamo goduti il tramonto dal porto Riva di Traiano, uno dei porti di Roma, con un bel bicchiere di vino bianco fresco e una buonissima cena a base di pesce. Gli gnocchetti con le vongole di Anna sono insuperabili! Mai mangiati così buoni e saporiti. Ancora più apprezzati, dato che la sottoscritta è un po’ scarsa sul pesce… E perciò oggi ho deciso di affrontare il nemico: una sogliola…
L’unica certezza è il condimento. Il salmoriglio, che mi ha stuzzicato ieri sfogliando l’enorme libro (circa 700 pagine) “Profumi di Sicilia”… tanto lo sapete che in questo blog ho coniugato romanità e sicilianitudine. Come si può non attingere ad una cultura culinaria tanto ricca?
Il salmoriglio… riporto testualmente:
“in forma contratta ed al diminutivo, la sua traduzione è “piccola salamoia”, una salsa semplice, fortemente aromatica, molto profumata e stimolante dell’appetito. Serve sia per marinare, sia per essere spennellata sui cibi che cuociono, sia infine per essere versata sugli arrosti cotti ed è idonea per pesci e carni. In origine indicava invece la semplice salamoia, satura di sale, per immergervi olive, pesci da salare.
Procedimento: con una forchetta frullare 1 bicchiere di olio e mezzo bicchiere di acqua calda, aggiungendovi man mano il succo di 2-3 limoni, il trito di un mazzetto di prezzemolo, 1 o 2 spicchi di aglio tritati finissimi (mia madre potrebbe svenire…) 1 cucchiaio di origano, sale e pepe. Quando la salsa sarà ben emulsionata e omogenea, farla cuocere a bagnomaria per 3 minuti.

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