Amiche, pavlove e canditi – l’allegro mercato del sabato
Eccoci sabato mattina di buon’ora, dirette al mercato, io e Simona, la mia cara amica avvocato di cinema che, da brava bolognese, è anche esperta di una cucina sopraffina e ricercata che, lo ammetto, neanche le mie mani “allenate” riuscirebbero a riprodurre così bene. Lei mi ha confessato i segreti della sfoglia perfetta per i tortellini e mi passa regolarmente le ricette di sua nonna Adelma. Oggi vi darò la ricetta della torta di riso e canditi tipica di Bologna, unica e buonissima. Ma questa ricetta, ottima, è di un famoso droghiere di Bologna perché quella di nonna Adelma ha il suo segreto e non possiamo svelarlo…
Il mercato di campagna amica è il mercato a km 0, ospitato nello spazio dove una volta si svolgeva il mercato ebraico del pesce. Da anni ormai la Roma gourmet si ritrova lì il sabato o la domenica alla ricerca di particolarità e genuinità. Qui riesco a reperire i frutti dimenticati, le erbe insolite e i formaggi tipici della nostra zona. Io e Simona siamo assidue frequentatrici e questo fine settimana dobbiamo organizzare una cena; io dovrò preparare una versione invernale delle mie famose pavlove, per cui mi chiamano la regina delle Pavlove: sempre bianche, alte e perfette… con le pavlove c’è sempre il rischio di farle sembrare “terremotate” o prive di appeal, ma io ho un segreto e mi spiace… ma anche questo non posso svelarlo… ogni buona gourmet ha il suo e io ne ho due: uno per le pavlove e uno per il ciambellone, unico, inimitabile e che provoca assuefazione…
Il mercato di San Teodoro è allegro, divertente e confusionario. Io e Simona ci perdiamo tra i pani speciali, le erbe aromatiche e le primizie… io cerco dei marron glacés per la pavlova invernale e Simona sgambetta tra le verdure e i formaggi.
Ben fornite, ci avviamo verso la mia “Franci car” e osservo Simona riluttante e preoccupata per la mia guida “allegra” e sportiva… mi chiamano “Le Mans” soprannome che un caro amico pilota di Formula 3 scelse per me anni fa dopo una scorribanda nella “Franci car” lodando le mie doti di pilota capitolina. In realtà so che è sempre piaciuto a tutti farsi scarrozzare da me perché nel giro sono compresi i racconti sui luoghi e le storie di famiglia legate a quei luoghi. Simona mi guarda preoccupata, si allaccia la cintura e via… a tutta velocità verso la cucina di casa. La ricetta per la pavlova non la riscrivo perché la trovate in questo link: http://www.aioli-dfr.com/pavlova-mignon-per-la-persona-che-amate/ dove ne avevo già parlato.
Come promesso, vi scrivo invece quella della torta di riso tipica di Bologna:
Ingredienti: 1 litro di latte, 150 gr di mandorle, 100 gr di cedro candito, 300 gr di zucchero ½ stecca di vaniglia, 50 gr di amaretti, 5 uova, liquore Luxardo “Mandorla amara”, 1 hg di riso.
Procedimento: Cuocere il riso molto a lungo con latte, zucchero e vaniglia. Pestare mandorle e cedro. Sbriciolare gli amaretti. Quando il tutto si è freddato, sbattere le uova, non a neve e incorporarle. Poi unire le mandorle, il cedro e gli amaretti.
Cuocere a forno moderato (150°). Quando sarà cotta e quasi fredda, bucherellarla con una forchetta e versare a pioggia il liquore.