Cena Cetarese
Dopo tre giorni di pellegrinaggi culinari in costiera amalfitana in compagnia della fantastica Paoletta che ha saputo guidarmi e indicarmi il meglio della cucina della zona, sono rientrata a Roma carica di tonno, alici, mozzarelle, burrata e limoni.
Tra i tanti posti visitati devo confessare che Cetara mi è rimasta nel cuore. Così riporta un sito del comune: “E’ uno dei paesi più caratteristici della Costiera Amalfitana. Immune al turismo di massa, Cetara è ancora legata alle attività economiche
tradizionali quali la pesca e per questo conserva praticamente intatto il suo fascino di borgo marinaro. Il legame con il mare si sente ovunque, a cominciare dal nome che potrebbe derivare o da “Cetaria”, (tonnara in latino), o da “cetari”, i pescatori o commercianti di tonni per finire con la gastronomia dove il pesce è l’alimento principe. Tonni ed alici sono protagonisti della cucina di Cetara il cui piatto tipico è rappresentato dagli spaghetti con la colatura d’alici. Questo condimento è ottenuto dalla fermentazione di alici fatte marinare in appositi contenitori e può essere immaginato come una evoluzione del Garum, la salsa di pesce che faceva impazzire gli antichi romani” (e di cui io ovviamente ho fatto scorta!)
In onore di Cetara, ieri ho subito allestito una cena cetarese per mia sorella che vive a Milano da anni e quando è a Roma cerco di deliziarla “con i prodotti del sud”… per evitare che il suo palato arrugginisca e dimentichi certi sapori…
A parte le mozzarelle, la burrata, i pomodori, le ho preparato pane tostato con burro e alici, che ci ricorda anche un po’ le nostre incursioni dal Filettaro a Santa Barbara qui a Roma, a Largo dei Librari e poi una magnifica pasta con il pesto cetarese fatto di: alici, colatura di alici, pinoli, mandorle, noci, olive verdi e nere, capperi, aglio, olio extravergine di oliva, basilico, prezzemolo, peperoncino e sale.