La tiella di Gaeta, finalmente!

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La tiella di Gaeta, finalmente!

Come promesso tempo fa nel mio post sulla “cucina della suocera”, ecco finalmente la ricetta della tanto attesa Tiella di Gaeta.
Innanzitutto un po’ di storia o leggenda… così come la riporta il sito “sapori di Gaeta”:
Si narra che Ferdinando IV di Borbone (1751 – 1825) ne fosse un grande estimatore, anzi secondo alcuni ne fu proprio l’inventore. Il sovrano nei suoi soggiorni a Gaeta preferiva confondersi con gli abitanti del borgo marinaro e contadino. Fu in questi luoghi che il giovane re, sotto mentite spoglie, girovagando, vide una massaia che preparava l’impasto per il pane: stimolato dalla fame (o dalla bella donna) chiese alla popolana di poterla aiutare. La signora acconsentì e il re le chiese di stendere la pasta sottile e di metterla in una teglia di rame, le fece aggiungere della scarola che la massaia aveva pronta in una in una zuppiera sul tavolo, olio ed olive di Gaeta, le fece stendere un altro disco di pasta per chiudere il tutto e la fece infornare. Il re in quell’ambiente reso tiepido per il calore del forno trascorse un bel momento in compagnia della bella popolana, aspettando la cottura della pietanza da lui inventata: la Tiella. La Tiella così elaborata si arricchì anche con ripieni di pesce e venne considerata dal re “primo, secondo e terzo”. Anche l’aristocrazia cominciò ad apprezzarla, in particolare quella con i calamaretti, pregiatissima, mentre i ripieni di sarde, alici, polpo, scarola e baccalà, cipolla, erano e sono le più diffuse nel borgo marinaro e contadino che ancora ne custodisce il segreto.
Ingredienti per l’impasto:
1 kg farina
1 cubetto di lievito di birra
3/4 cucchiai di olio evo
sale
acqua tiepida anche sciogliere il lievito e per lavorare l’impasto.
Procedimento:
lavorare gli ingredienti, formando un panetto che sistemerete poi in una ciotola, incidendo una crocetta sopra. Lasciar lievitare per un’ora, un’ora e mezza.
Stendere poi l’impasto su un piano di lavoro con un po’ di farina sotto, ungere una teglia e stendere un primo strato di pasta, abbastanza sottile, poi uno strato di ripieno (di cui vi dirò più avanti) e poi chiudere con un secondo strato di pasta, bucherellandolo appena con una forchetta.
Per quanto riguarda il ripieno, la mia preferita è quello classico di scarola e olive di Gaeta, che si prepara mettendo la scarola sotto sale così che cacci fuori l’acqua e poi si condisce con olio, peperoncino e olive di Gaeta, tutto a crudo.
Altri ripieni classici sono: polipo, pomodorini e olive (di cui va pazzo Anto); zucchine; cipolle; broccoletti; calamaretti; alici e pomodorini… insomma ci si può sbizzarrire con tutto quello che si preferisce!

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  1. Ciao! Io vivo a Gaeta, la Tiella è il nostro piatto tipico per eccellenza! Vedo con piacere che la ricetta non è “stravolta” come in altre versioni trovate su internet! Per noi gaetani è un piatto “sacro” guai a sbagliare la ricetta! aahah Qui mangiamo Tielle di tutti i tipi a partire dalla prelibata Tiella di polpi, a quella di pinaci e olive, scarola e baccalà, zucchine e cozze, la Tiella di cipolle e altre ancora!! Sono tutte da provare!!!

    • Gentile Anna, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto il mio post e che la ricetta sia “fedele”! Detto da un’esperta del posto come te, può solo che farmi contenta.
      A presto.
      Francesca R.

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