12 agosto 1962

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12 agosto 1962

È il giorno in cui si sono sposati i miei genitori e quest’anno avrebbero festeggiato 50 anni di matrimonio (e quasi 60 di vita insieme, un’eternità…). È per questo che oggi dedico questo post a loro soprattutto perché per mia mamma, senza papà, sarà una giornata un po’ triste e malinconica.

Ne voglio scrivere per ricordare quella loro giornata, attraverso i racconti di mia mamma e parlare anche di cibo, perché da questo potrete capire che sono decisamente la figlia di mio padre.

Premetto che, nonostante fosse stato da subito un grande amore, non arrivarono al matrimonio tremendamente convinti. Non sentivano il bisogno impellente di farlo perché già vivevano sotto lo stesso tetto e negli anni ‘50 questo sicuramente era stato motivo di grande scandalo e pettegolezzi.

Il giorno prima del matrimonio, durante un sopralluogo in chiesa, mia mamma lanciò un addobbo floreale contro mio padre perché lui in effetti non era tanto convinto di volersi sposare (tale padre tale figlia).

Al di là di questo aneddoto colorito, si sposarono in una chiesa ai Parioli (zona paterna) e organizzarono una cosa all’epoca ancora poco in voga e molto raffinata: un ricevimento con buffet (allora pratica sconosciuta e ad un orario insolito, alle 11.00. Oggi lo chiameremmo brunch) all’hotel Hermitage sempre ai Parioli. Mia madre mi racconta che fecero sopralluoghi culinari da quelli che allora erano considerati il top per i ricevimenti, ossia Natalizi e Pasquarelli (ancora Parioli) e alla fine decisero per Natalizi (in effetti lo preferisco anche io).

E ora viene la parte divertente, il menù.

Mia mamma mi racconta che i matrimoni dell’epoca finivano festeggiando con un pranzo in qualche ristorante alla buona, con spartanissimi menù a base di fettuccine, pollo, insalata e patate fritte.

Lei non voleva una cosa come tutte le altre (tale madre tale figlia) e da Natalizi fece preparare tartine al salmone (negli anni ’60 una vera rarità), tartine ai gamberetti, vol-au-vent (azzardatissimi!), monoporzioni(!!!) di tortellini alla panna, pasticceria mignon e torta a tre piani.

Loro felicissimi, gli ospiti non tanto… la pratica e risoluta Zia Fern disse che mia madre li aveva fatti morire di fame, e che appena usciti dall’Hermitage erano andati ad abbuffarsi alla Pariola, una pizzeria in zona. Considerando l’epoca e il contesto “molto romano” i miei genitori in effetti fecero un ricevimento veramente à la page.

E da quel giorno, il loro approccio alla vita, è stato sempre lo stesso. Posso dire di aver avuto la fortuna di crescere in un contesto familiare allegro, vitale e spensierato, a volte al confine con uno stile di vita decisamente “hippy”, in cui non esistevano né regole né divieti, solo quelli imposti dall’esterno, ma non da loro.

Oggi è anche la serata in cui saranno più visibili le stelle cadenti e gli sciami di stelle. Io, le mie sorelle e mia mamma sicuramente guarderemo verso il cielo…

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  1. Che bel racconto Fra….. Bacioni e a presto!

  2. Cara Francesca che belle parole! Ancora più evocative gardando il cielo in queste serate meravigiose. Mi dispiace non esserci stato più il piacere di incontrarci dopo la bella serata dai nostri amici comuni. Ma prometto la mia cena tarantina è solo rinviata a settembre se siete d’accordo. Vi auguro buone vacanze ovunque voi siate. Le prossime due settimane ci godremo dapprima un’ottima cucina pugliese, a noi già nota, familiare e confortante e poi “proveremo” quella russa. San Pietroburgo ci aspetta. Un abbraccio ci sentiamo presto. Io non mancherò di leggere i tuoi splendidi blog, i tuoi “appunti del cuore” che così tanto mi piacciono e mi ricordano cosa sono le cose che danno il meglio della vita. ciao. Maria Antonietta

    • Cara Maria Antonietta, che piacere sapere che mi leggi con così tanto affetto. Come avrai letto sono in Toscana ma rientrerò a Roma a breve. Aspetto con piacere la cena tarantina e a seguire, una da me sul terrazzo! ti abbraccio. Buone vacanze.

  3. Cara francy, quanto tempo che non posto qui. Il tuo blog oggi, festa del papà in Brasile, mi ha ricordato del mio. We are the end result of their teachings.
    Auguri di ferragosto a voi
    Baci

    • In effetti Gerard sentivo la tua mancanza qui! La mia casa è la tua casa e tu sai anche che sei uno dei pochi eletti a poter mettere piede nella mia cucina. Andare a fare la spesa a campo de fiori senza te non è così divertente però sono in buone mani! Lillo e Daniele mi viziano e mi danno il meglio del meglio!
      Questo per me è un mese difficilissimo e triste. più penso a mio padre e più mi rendo conto di quanto mi manca ma mi rendo anche conto di quante cose belle di lui mi ha lasciato (e detto tra noi sono così contenta di essere uguale a lui!!)
      baci. a presto

  4. Un abbraccio Fra…

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