Casa di mia sorella profuma di arance e… vino

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Casa di mia sorella profuma di arance e… vino

In questi giorni di trasferta milanese per ritirare il premio nazionale di architettura assegnato a Bancovino come miglior “gourmet shop e winery” ho avuto occasione di immergermi nella realtà vitivinicola lombarda. Trascinata da mia sorella ormai quasi milanese e quasi sommelier, dopo una full immersion di Lazio e Strada del Vino di Latina di cui fa parte anche Cantine Lupo, anima e ispirazione di Bancovino insieme a questo blog, perché vino e cibo potessero esprimere e trasferire il concetto di convivialità, ci siamo spostate nell’Oltrepò Pavese per studiare e assaporare altri vitigni, altri climi e altre vendemmie. Bonarda, uva rara, cortese… uve che forse non avrei mai conosciuto e apprezzato, così come il risotto alla bonarda, e il budino di mosto d’uva.

I miei viaggi milanesi, negli ultimi due anni si sono trasformati nella piacevole scoperta di una città (e dintorni) meno nota e meno canonica. Forse perché con Laura qui ritrovo anche un po’ di casa nostra, un profumo familiare e oggetti a cui sono affettivamente legata. Immancabili i tratti distintivi delle case delle sorelle Castellani, in cucina le salsiccette appese ad essiccare (un’abitudine di papà), il mazzo di origano e i peperoncini, e poi… i colori solari, i fiori, il calore e il focolare. Case accoglienti in cui sembra che non possa mai accadere nulla di brutto.

Oggi, complice una rara giornata di sole e un cielo limpidissimo, la vendemmia nella campagna lombarda è stata un’esperienza entusiasmante e divertente in cui ho avuto occasione di apprezzare l’ospitalità “nordica” fatta di una gentilezza garbata e di un calore poco chiassoso ma reale e sentito, mai invadente ma comunque presente, un vivere discreto e non sfacciato che in questi ultimi tempi apprezzo sempre di più. Così la cucina. Il termometro del mio interesse è la quantità di libri che acquisto sulla regione o sulla zona e stavolta ne ho presi ben quattro! Sintomi di una febbre nordista??

Di tutti i piatti buonissimi che ho assaggiato nell’azienda vitivinicola Picchi, il budino di mosto d’uva ha catturato il mio palato, e la solerte e affettuosa signora Lorella mi ha passato la ricetta consegnandomi anche un bel sacchetto di uva nera pronto uso.

Ingredienti: 1 kg di uva nera (uva da mosto, non quella da tavola), ½ litro di acqua, 50 gr. di farina, 40 gr. di zucchero.

Procedimento: sciacquate bene l’uva, mettetela in una casseruola con l’acqua e lo zucchero e portate ad ebollizione. Fate bollire ancora per un quarto d’ora, poi toglietela dal fuoco e lasciate raffreddare. Passate il tutto nel passaverdura e con il succo ricavato, iniziate a stemperare la farina con un po’ di succo, man mano aggiungetelo tutto e portate di nuovo ad ebollizione per 2/3 minuti.

Togliete dal fuoco, versate negli stampini, fate raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigorifero per alcune ore.

Al mio rientro a Bancovino, subito il budino di mosto d’uva!

Anche noi tra poco iniziamo a vendemmiare e dobbiamo trasferire un po’ di quell’atmosfera nel menù di BV!

 

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One Comment

  1. mmm..la proverò domenica…grazie

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