Il primo assaggio di Kefi
Ieri sera, in compagnia dei nostri amici cari, invitati per festeggiare il mio ormai ex compleanno, ho colto l’occasione per presentare ufficiosamente il tanto atteso passito delle nostre Cantine Lupo: Kefi.
Per la prima volta ho evitato di cucinare perché venivo da una settimana impegnativa su tanti fronti e non ne avevo veramente il tempo.
Ho deciso quindi di festeggiare con un dopocena a base di dolci e passito. Dopo aver tanto riflettuto su quale passito offrire, io e Anto ci siamo detti… ma “Kefi”?
Kefi è nato per caso e infatti l’enologo mi prende in giro perché lo chiamo “la mia creaturina”.
Un paio di anni fa, camminando per la vigna, in preda a pensieri romantici, ho chiesto all’enologo se era possibile fare un muffato. Mi spiegò che le condizioni climatiche della zona non lo permettevano ma comunque avremmo potuto fare un passito.
Il pensiero mi intrigava molto e con l’enologo abbiamo dato inizio all’avventura Kefi.
Ho seguito da vicino la raccolta dei grappoli appassiti sulla pianta e ho trascorso un’intera giornata nella vigna a fotografare quei meravigliosi acini ambrati e zuccherini.
Mentre il passito invecchiava in botte, io tentavo di trovare il nome adatto… il compito di trovare i nomi ai vini è da sempre di mia competenza. La mia creatività e una spiccata passione per l’etimologia e le parole mi aiutano in questo senso e sin dal nostro primo vino, il merlot “Primolupo”, ormai sono ufficialmente la “trovandomi” delle Cantine. A “Primolupo” sono affezionata perché è stato il primo nome, il primo vino e il nostro primo successo, ma il mio preferito resta “Terra Marique”, dal latino “per terra e per mare”. Un riferimento alla terra rossa di Campoverde, situata tra la terra e il mare appunto e anche un richiamo alle parole del condottiero Livio, quando, parlando della vittoria romana da parte del proconsole di Sicilia Marco Valerio Levino sulla flotta cartaginese nella seconda punica, commenta l’avvenimento usando l’espressione “Terra marique victor Romanus”.
Kefi invece è stato un colpo di fulmine! Kefi è un termine greco, intraducibile in italiano, perché racchiude un concetto: è lo spirito della gioia, della passione e dell’entusiasmo. È quando il corpo e l’anima sono sopraffatti da un’esuberanza ed una frenesia tale da aver bisogno di trovare uno sfogo. A tutti gli effetti è lo spirito dionisiaco.
Mi sono riconosciuta immediatamente in “kefi”; ci sono momenti della mia vita che sono decisamente “kefi”! Un nome più adatto non potevo trovarlo.
E il risultato è stato sorprendente! Ha un colore ambrato intenso e un profumo inebriante, in cui si percepisce anche una nota affumicata.
E’ un passito elegante e sofisticato, e lo dico con molto orgoglio. Tra pochi mesi sarà imbottigliato, etichettato e destinato a pochi eletti.
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Non vedo l’ ora di berlo……